Visita l’abbazia cistercense di Casamari vicino a Veroli
Orari, Visite Guidate e Cosa vedere nei dintorni
Aggiornato il: 8 Maggio 2024
Nei pressi di Veroli (8,5 km), lungo la Via Maria (SP 278) che collega Frosinone (14,5 km dal centro storico) a Sora, e nelle immediate vicinanze del Fiume Amaseno, sorge l’imponente Abbazia di Casamari. E’ uno dei massimi esempi di architettura gotico-cistercense rimasto intatto fino ai giorni nostri.
Le origini dell’Abbazia di Casamari
Fondata originariamente dai monaci benedettini nel XI secolo, agli inizi del XIII secolo l’Abbazia passò all’Ordine monastico Cistercense. Questo ne rimodernò ed ampliò la struttura, ed oggi la possiamo vedere in tutta la sua maestosità ed eleganza che la contraddistingue.
L’area dove ora sorge il complesso abbaziale di Casamari, era abitata già dal IX secolo a. C. dai Volsci e dagli Ernici. Nel IV secolo, invece, era terra dei Sanniti, che lo cedettero successivamente ai Romani. L’origine del nome “Casamari” è remoto. Alcuni studiosi ritengono che abbia radici tosco-umbre, mentre è accreditata la tesi che il nome derivi dall’unione dei termini “Casa Marii” ossia “Casa di Mario”, con il chiaro riferimento al generale romano Gaio Mario (157 a.C – 86 a.C.) che nacque proprio in questi luoghi.
I dati storici e archeologici consentono di stabilire con una certa precisione il sito originale, identificato con il piccolo villaggio di Cereatae Marianae. Fu edificato in onore della dea Cerere e attraversato dalla via Mària, i cui resti sono ancora oggi evidenti.
Cosa vedere nell’Abbazia di Casamari
L’Abbazia di Casamari e i Templari
I lavori di ristrutturazione di Casamari vennero affidati a una Corporazione Muratoria, i cui sapienti scalpellini hanno lasciato, intagliati in diversi angoli della chiesa, alcuni simboli distintivi della propria compagnia, ripresi in seguito anche dalle associazioni Massoniche sorte nel corso del Settecento in Ciociaria. Quest’ultime, infatti, oltre a raccogliere l’eredità culturale-esoterica dei Templari, si ricollegano, ancor di più, alle Corporazioni Muratorie medievali. Alcuni dei suddetti emblemi sono visibili all’interno della chiesa.
Scolpito sul capitello della prima colonna a destra della navata centrale, è una tau templare, appesa alla quale, vi è un grembiule da scalpellino. Nella facciata posteriore dello stesso capitello, invece, vi è un braccio che tiene in pugno uno scalpello ed una squadra. Inciso su un altro capitello è il simbolo dell’”Ouroboros”, ossia la rappresentazione alchemica del “tutto in uno”, del “Principio e della Fine”, raffigurata da due serpenti che si mordono la coda.
I simboli dell’Abbazia
Tra le sculture del coro ligneo, si nota, tra l’altro, un’altra figura che richiama anch’essa la simbologia massonica, Si tratta di un piccolo cigno intarsiato che s’incide il petto con il becco. Infine sulla lunetta del Portale dei Conversi è raffigurato l’emblema dell’Albero della Vita. Questo, inoltre, è affiancato da due croci templari. Una particolarità dell’architettura Cistercense è la quasi assenza di elementi decorativi, finalizzata a non distogliere dalla preghiera il fedele.
Fatto insolito è, dunque, che su uno dei capitelli del chiostro, si trovano riprodotti tre volti raffiguranti Federico II di Svevia, il suo cancelliere Pier delle Vigne, e forse Gioacchino da Fiore, che a loro volta evidenziano gli stretti rapporti intercorsi tra l’Imperatore e i monaci Cistercensi.
Un fatto questo, particolarmente ambiguo, in quanto è noto che Federico II non godeva dell’approvazione della Chiesa, dalla quale, tra l’altro, venne persino scomunicato, mentre con i monaci dell’Ordine Cistercense instaurò, misteriosamente, un forte legame.
La Biblioteca, il Museo e il Negozio dei Frati Trappisti
Nelle sale del complesso abbaziale si trovano altri interessati luoghi da non perdere ad iniziare dalla prestigiosa Biblioteca (Lun-ven: 8.30 – 18.30 | sab.: 8.30-13.00) che conserva 70.000 volumi di grande pregio e rilevanza storico-culturale e religiosa. Un vero santuario di sapienza e uno scrigno di arte amanuense tra i più importanti del Lazio e non solo.
Anche il Museo, allestito in una sala vicino al chiostro, espone reperti e sculture di grande valore. Qui troviamo reperti di epoca romana, tele e dipinti del XVI e XVII secolo e resti di preziosi affreschi risalenti al XIII secolo.
Infine, per i buon gustai e gli amanti della genuinità e autenticità enogastronomica, non può mancare la tappa al negozio di prodotti realizzati in modo naturale dai frati trappisti. Si possono acquistare liquori, dolciumi, olio evo, rimedi naturali, prodotti delle api, confetture e cosmetici.
Cosa vedere nei dintorni
I dintorni dell’Abbazia di Casamari offrono mete del massimo interesse. Prima fra tutte la vicina Veroli con il suo bellissimo centro storico.
Sempre nelle immediate vicinanze dell’abbazia meritano una visita la non lontana Alatri, la “Città dei Ciclopi”, l’arroccato borgo di Monte San Giovanni Campano con il suo maestoso Castello, e Boville Ernica (6 km), grazioso borgo medievale inserito tra i Borghi più Belli d’Italia.
Inoltre, tr i luoghi di culto, imperdibile è la Certosa di Trisulti, nei cui pressi vi sono il Pozzo d’Antullo e la Grotta di Collepardo. A 9 km dall’Abbazia possiamo visitare Isola del Liri, noto centro turistico della zona grazie alle sue Cascate nel centro storico e al Castello Boncompagni-Viscogliosi che domina la Cascata grande.
Per gli escursionisti e gli appassionati di natura, invece, è d’obbligo raggiungere il vicino Prato di Campoli, spettacolare altopiano carsico posto nel cuore dei Monti Ernici e circondato dalle vette maggiori del gruppo.
Orari e Visite Guidate dell’Abbazia di Casamari
La visita all’Abbazia di Casamari è libera, ed è regolata dal seguente orario:
9.00 – 12.00
15.00 – 18.00
E’ possibile organizzare una visita di gruppo ma è molto consigliabile avvisare dell’arrivo qualche giorno prima e chiedere la disponibilità di un monaco per la guida. Non si paga nulla, è gradita una offerta.
Si raccomandano rispetto, silenzio e compostezza assoluti. Anche la visita delle chiese del centro storico è libera, ma occorre tenere conto che la loro apertura non è regolata da orari precisi. Si consiglia quindi di visitarle la domenica, quando è maggiore la possibilità di trovarle aperte. Infine, i “Fasti Verulani” sono situati all’interno di una proprietà privata e dunque sono visibili, sulla destra, soltanto dall’esterno del cancello della Casa Reali. Le “triplici cinte” sono naturalmente visibili senza alcun problema.
N.B. gli orari delle visite guidate e di apertura dell’abbazia potrebbero subire delle variazioni. Pertanto Vi consigliamo di fare sempre riferimento alle informazioni rilasciate sul sito ufficiale dell’abbazia.
Come Arrivare all’Abbazia di Casamari
L’Abbazia è raggiungibile da Frosinone (percorrendo circa 15 km in 20 minuti) tramite la SR214 in direzione Sora. Si prende la prima uscita con indicazioni Sora – Monte San Giovanni Campano – Boville Ernica. Dopo l’uscita si incrocia la SP278 e in 1,6 km (dall’uscita) si giunge a destinazione.
Da Roma si arriva a Frosinone (90 km + 15 km fino alla meta) e poi da qui si seguono le indicazioni precedenti.
Informazioni Turistiche
Abbazia di Casamari
Direzione Regionale Musei Lazio
Via Maria, 25 – 03029 Veroli (FR)
Tel. +39 0775.28.23.71
Sito Web dell’Abbazia
Biblioteca
Tel. +39 0775.28.34.30
(Lun. – Ven.: 8.30 – 18.30 | Sabato: 8.30 – 13.00)
Direzione Regionale Musei Lazio
Piazza Santa Croce in Gerusalemme, 9a
00185 Roma (RM)
Tel. +39 06.00.24.43.68
Sito Web
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