Poggio Mirteto

Cosa vedere a Poggio Mirteto, famoso borgo della Sabina. Scopri il suo elegante centro storico medievale e i luoghi più belli nei dintorni

Ai margini dei Monti Sabini, a circa 4 km dal Fiume Tevere e dalla Riserva naturale Nazzano, Tevere – Farfa, sorge Poggio Mirteto, uno dei borghi più grandi e conosciuti della zona. Circondato dalle dolci colline della sabina a 246 metri d’altezza, ha nella Cattedrale dell’Assunta il suo monumento più insigne. Il borgo si trova a circa 43 km da Rieti, 54 km da Roma (42 km dal GRA) e 71 km da Viterbo.

Origini e storia di Poggio Mirteto

Le origini del borgo medievale si fanno risalire alla prima metà del XIII secolo, periodo in cui gli abitati delle zone vicine si unirono tra di loro per ragioni difensive. Il suo antico nome era Podium Myrtetum e faceva parte dei possedimenti dell’Abbazia di Farfa. Durante il Cinquecento ha visto la presenza di varie famiglia a iniziare dai Farnese fino ad essere incluso nello Stato Pontificio.

Il suo peso economico e culturale nella zona crebbe di importanza nel corso dell’Ottocento e fu uno dei centri più attivi durante i moti per l’Unità d’Italia. Fu elevato al rango di città nel 1837 da Gregorio XVI.

Il 24 febbraio 1861, nel cuore dei tumulti italici per l’unificazione nazionale, mentre Poggio Mirteto era ancora sotto la sovranità dello Stato Pontificio, scoppiò una rivolta popolare originata dalla decapitazione di un suddito del papa – re. I rivoltosi inviarono una delegazione a Rieti, dove il 27 febbraio 1861 il marchese Gioacchino Napoleone Pepoli, Commissario Generale dell’Umbria, decretò l’annessione di Poggio Mirteto al nascituro Regno d’Italia.

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La Torre dell'Orologio e il Palazzo Episcopale di Poggio Mirteto

Cosa vedere a Poggio Mirteto

Piazza Martiri della Libertà e la Cattedrale dell’Assunta

Il nucleo più antico si trova a ovest del centro abitato introdotto dalla lunga Piazza Martiri della Libertà in stile ottocentesco, dove sul lato ovest sorge la Cattedrale dell’Assunta realizzata tra il 1641 ed il 1725. Si impone alla vista la facciata barocca in cotto mentre l’interno a tre navate, con decorazioni in stile barocco, custodisce alcune interessanti opere. Tra esse possiamo annoverare una Madonna in trono con bambino, un Transito di San Giuseppe e il Battesimo di Cristo. Sopra l’altare maggiore situato in fondo alla navata centrale, fa bella mostra una tela della Madonna Assunta in Cielo realizzata da Giovanni Baglione tra il ‘500 e il ‘600.

La chiesa di San Rocco e la chiesa di San Paolo

Dalla parte opposta della piazza sorge la piccola ma elegante chiesa di San Rocco. La sua costruzione risale al 1607 ma ne fu edificata una nuova sullo stesso punto e inaugurata nel 1785. La classica facciata barocca introduce nella sala interna a una navata, dove possiamo ammirare dipinti che vanno dal Cinquecento al Settecento.

Allontanandoci dal borgo antico a poca distanza dalla Chiesa di San rocco, incontreremo in piazza della Vetreria, la ciminiera dell’ex vetreria risalente all’Ottocento; la prima del suo genere ad avere carattere industriale.
Proseguendo su Via San Paolo, giungeremo al luogo di culto più antico del paese, la Chiesa di San Paolo risalente al XIII secolo. Sorge lungo Via San Paolo (che parte proprio vicino alla Chiesa di San Rocco) e ha un’architettura semplice, con una sola navata, e un campanile ornato da monofore e bifore. L’interno emana un fascino antico coinvolgente, dove affreschi decorano il piccolo abside e alcune aree delle pareti. Anticamente era una cappella rurale, poi trasformata in romitorio e, infine, nel XIII secolo, fu ampliata fino alla struttura attuale.

La Torre dell’Orologio, il Palazzo Episcopale e la Chiesa di San Giovanni

Per visitare il centro storico medievale del borgo occorre oltrepassare la cosiddetta Porta Farnese, che si apre a pochi passi dalla cattedrale. Di origine rinascimentale è arricchita da elementi in stile barocco

Prima struttura architettonica di un certo interesse che si incontra è la Torre dell’Orologio. Qui si trova un arco e a fianco la Chiesa di San Giovanni Decollato e la possente mole del Palazzo Episcopale. È forse lo scorcio più suggestivo del paese sabino. La torre rinascimentale custodisce le campane che un tempo si trovavano nel campanile della Chiesa di San Paolo.

La chiesa di San Giovanni invece fu costruita nel 1601 e presenta un caratteristico campanile a vela, e l’interno è arricchito da varie cappelle laterali e numerose opere pittoriche realizzate nel XVII e XVIII secolo. Proseguendo la nostra gita a Poggio Mirteto scopriremo altri meravigliosi scorci come quello che si apre nei pressi della “Porta di Sotto” dove lo sguardo abbraccia la Valle del Tevere fino al Monte Soratte.

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Poggio Mirteto

Il Museo Diocesano

Non da meno il Museo Diocesano ospitato all’interno del Palazzo Episcopale (o Vescovile). La collezione, proveniente in gran parte da opere custodite in passato nelle varie chiese della diocesi, raccoglie una serie di paramenti liturgici, oggetti sacri, statue e dipinti volti a rappresentare la produzione artistica locale e documentare la storia della diocesi e dell’Abbazia di Farfa. Il percorso espositivo permette di ammirare opere che vanno dal XIV al XIX secolo; affascinano il visitatore grazie alla loro pregevole fattura e per l’importanza storica che ricoprono.

Il Museo Arti e Mestieri

Il tour di visita al borgo potrà includere anche il Museo Arti e Mestieri (su via A. Gramsci), dove sono custoditi e restaurati una serie di attrezzi e utensili che venivano usati per svolgere le attività quotidiane tipiche del paese sabino. Il museo è aperto tutti i fine settimana e i festivi con ingresso gratuito. È un’ottima occasione per conoscere più da vicino la storia passata di Poggio e le sue tradizioni culturali.

Informazioni Turistiche

Comune di Poggio Mirteto
Piazza Martiri della Libertà, 40 – 02047 (RI)
Tel. +39 0765.54.52.00
Sito Web del Comune

Cosa visitare nei dintorni di Poggio Mirteto

Alla scoperta dei luoghi più belli da visitare vicino a Poggio Mirteto. Idee e proposte di viaggio per trascorre una giornata o un weekend tra arte, natura, storia e tradizioni…continua il viaggio

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