Monterano Antica a Canale Monterano

Un itinerario spettrale a Monterano

Aggiornato il: 13 Ottobre 2025

L’intero paesaggio di Monterano Antica, oggi salvaguardato da una riserva naturale, appare nel complesso simile agli scenari descritti da dante nell’inferno. In pochi chilometri si alternano paesaggi totalmente differenti tra loro e spesso contrastanti, ma tutti caratterizzati da un aspetto insolito e minaccioso.

All’inizio il sentiero risale una forra, correndo ai fianchi di un torrente dalle rosse acque, mosso da laghetti e cascate, e incedendo sinuoso tra enormi blocchi di pietra che giacciono nelle posizioni più stravaganti, attorniati da una vegetazione che rimanda il pensiero molto più alla jungla che ad un bosco italiano. D’un tratto poi l’ambiente muta completamente ed il percorso sfocia su un’arida spianata in cui ribollono numerose sorgenti sulfuree attorniate dai cunicoli di una vecchia miniera: dall’alto domina la scena una rupe che sembra riprodurre un volto umano sogghignante.

La città fantasma di Monterano Antica (RM) | Lazio Nascosto
La Chiesa di San Bonaventura

L’altopiano demoniaco

Poco oltre, il paesaggio cambia ancora: torna il bosco (benché molto più “ordinato” del precedente) e si attraversa una scura tagliata etrusca che porta il visitatore sorpreso e affascinato sull’altopiano sommitale, da cui iniziano a scorgersi gli imponenti resti della “città morta”, affiancati da un maestoso acquedotto.

La passeggiata tra le case e i monumenti diruti risulta, d’altro canto, non meno singolare e non meno ricca di elementi fantastici. Stupisce ad un certo punto, giunti sotto le arcate del palazzo baronale degli Altieri, la visione di un grande leone scolpito sul sommo di una fontana che riproduce uno scoglio, opera, questa (come altre nel borgo), del genio del Bernini, e che per il suo carattere estroverso, è detta la Fontana “Capricciosa”.

Sempre berniniano è infine il Convento di San Bonaventura (al cui interno cresce un albero dalle ampie fronde), l’edificio più noto di Monterano, che appare sullo sfondo di un grande pianoro, ed il cui sguardo d’insieme costituisce il momento culminante di quest’itinerario spettrale.

Cosa Vedere a Monterano Antica

  1. Cascata della Diosilla e solfatare (valle sottostante)

All’ingresso della Riserva Naturale, la Cascata della Diosilla è un angolo fiabesco dove le acque del torrente Mignone scorrono tra rocce di tufo e vapori sulfurei. La piccola cascata, incastonata in un bosco ombroso, regala un’atmosfera misteriosa, accentuata dai colori ocra e dai fumi delle sorgenti solforose vicine. È un ottimo punto di partenza per la visita, perfetto per entrare lentamente nel fascino selvatico e geotermico di Monterano Antica.

  1. Il cavone (tagliata etrusca)

Il Cavone è una profonda tagliata scavata nel tufo, antica via di accesso al pianoro di Monterano. Le sue pareti alte e strette, coperte di muschi e felci, evocano il passaggio di secoli di viandanti, mercanti e pellegrini. Il silenzio e l’umidità del luogo creano un’atmosfera quasi sacrale, tipica dei percorsi etruschi della Tuscia. Camminarvi dentro è come attraversare una soglia temporale tra mondo naturale e rovine perdute.

  1. Convento e Chiesa di San Bonaventura (progetto Bernini / Mattia de’ Rossi)

Progettata da Gian Lorenzo Bernini e completata dal suo allievo Mattia de’ Rossi, la Chiesa di San Bonaventura è il cuore barocco di Monterano. Le sue rovine, coperte di edera e illuminate da fasci di luce, offrono una visione quasi teatrale del tempo che passa. Accanto sorgono i resti del convento francescano, con cortili e arcate che raccontano una vita contemplativa interrotta bruscamente. È il luogo più iconico e fotografato dell’intero sito.

  1. Fontana ottagonale del convento

Davanti alla chiesa sorgeva la raffinata Fontana Ottagonale, capolavoro di equilibrio e geometria barocca attribuito a Bernini. Oggi ne resta la base originale, mentre una copia della scultura centrale si trova nella piazza del Municipio di Canale Monterano. L’antica fontana segnava il centro della piazza conventuale, punto d’incontro tra arte e spiritualità, dove l’acqua — simbolo di purezza e rinascita — accompagnava la vita quotidiana dei frati e degli abitanti.

  1. Palazzo ducale / Fortezza (resti monumentali)  

Sulla sommità del pianoro si staglia il maestoso Palazzo Ducale, antica residenza della famiglia Altieri. Restaurato nel Seicento su disegno di Bernini, univa elementi difensivi e scenografici. Dalle sue logge si domina la vallata, mentre la facciata, un tempo ornata di stemmi e sculture, è oggi invasa da edera e silenzio. È il simbolo del potere perduto e della decadenza nobile che trasforma Monterano in un affascinante set naturale fuori dal tempo.

  1. Fontana del Leone

All’ingresso del borgo sorgeva la celebre Fontana del Leone, scolpita per rappresentare la potenza degli Altieri. La scultura raffigurava un leone che percuote la roccia, facendo sgorgare l’acqua: un chiaro riferimento al miracolo di Mosè. L’originale è oggi custodita nel centro di Canale Monterano, mentre una copia ne ricorda la presenza accanto alle rovine. È uno dei simboli identitari del borgo, sintesi di potere, fede e arte barocca.

  1. Piazza Lunga e Chiesa di San Rocco

La Piazza Lunga era il cuore pulsante del borgo medievale, teatro di mercati e feste popolari. Ancora oggi, percorrendo il suo selciato irregolare, si percepisce l’eco della vita che animava Monterano. Su un lato si trova la piccola Chiesa di San Rocco, con resti di abside e murature che raccontano secoli di devozione rurale. Da qui lo sguardo abbraccia il paesaggio della riserva, tra calanchi, boschi e forre suggestive.

  1. Tracce di acquedotto romano e altre strutture archeologiche

Lungo i sentieri che circondano Monterano si incontrano i resti di un antico acquedotto romano, testimone dell’ingegneria idraulica che alimentava la città e le sue fontane. Archi, canalette e murature in tufo emergono tra la vegetazione, in parte inglobati nei pendii. Queste strutture raccontano la continuità storica del sito, abitato fin dall’età etrusca, e rivelano quanto la presenza dell’acqua fosse essenziale per la vita e la prosperità del borgo.

  1. Panorami e scorci naturali

Dai punti più alti di Monterano Antica si aprono vedute spettacolari sulla Riserva Naturale, sul Monte Oriolo e sulla valle del Mignone. Il contrasto tra le rovine e il verde intenso dei boschi regala un senso di meraviglia e malinconia. I panorami al tramonto, quando la luce dorata accarezza le mura di tufo, sono tra i più belli della Tuscia romana. Qui la natura e la memoria umana si fondono in un’armonia struggente.

Come visitare Monterano Antica

La visita alla Riserva e alle rovine dell’antica Monterano è libera e non soggetta a orari. Per maggiori informazioni sui monumenti da visitare, sulla storia, l’accessibilità e cosa fare e vedere nei dintorni, consulta la guida sulla città fantasma di Monterano.

Cosa visitare nei dintorni di Monterano Antica

Di grande interesse sono i dintorni di Monterano, primo fra tutti Canale Monterano. Spingendosi verso est troviamo , invece, il Lago di Bracciano e il borgo omonimo dove spicca il Castello Orsini-Odescalchi mentre andando verso sud, di grande rilevanza naturalistica e geologica è la visita al Monumento Naturale della Caldara di Manziana antico sito vulcanico dove sono ancora visibili fenomeni vulcanici come fango che bolle e piccoli geiser.

Informazioni Turistiche

Comune di Canale Monterano
Piazza del Campo, 9
Tel. 06.99.62.401
Sito Web del Comune

Riserva Naturale Regionale Monterano
Piazza Tubingen, 1
00060 Canale Monterano (RM)
Tel. +39 06.99.62.724
Sito Web della Riserva

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