Importante punto di riferimento storico della cittadina laziale, il Museo Garibaldino di Mentana è una tappa obbligata per scoprire le radici culturali del paese e d’Italia
Aggiornato il: 7 Maggio 2025

Cos’è il MuGa e le Collezioni
Il Museo Garibaldino fu istituito nel 1905 per volontà dell’architetto Giulio De Angelis, che ne curò anche la progettazione. L’intento era quello di creare uno spazio dedicato alla conservazione dei reperti e delle memorie legate ai combattenti garibaldini, protagonisti della campagna per la liberazione dell’Agro Romano, con particolare riferimento allo scontro avvenuto a Mentana il 3 novembre 1867. Nel 2017 il museo, oggi noto come MuGa, è stato oggetto di un importante intervento di riqualificazione, che ha portato alla definizione di un nuovo percorso espositivo arricchito da una sezione multimediale.
All’interno del museo è custodita una collezione ampia e variegata di reperti risalenti al conflitto del 1867, culminato proprio nella battaglia di Mentana. La maggior parte dei cimeli presenti è giunta al museo grazie alle donazioni spontanee degli stessi volontari garibaldini che presero parte alla spedizione accanto a Garibaldi. Altri oggetti, invece, sono stati rinvenuti nel tempo dagli abitanti del luogo durante le lavorazioni agricole, riemergendo dal terreno sotto forma di baionette, componenti di armi da fuoco, palle di fucile e resti di artiglieria.
Il patrimonio del museo comprende 534 reperti, classificabili in tre principali tipologie: armi, tessuti e medaglie. Vi è inoltre una raccolta documentaria comprendente materiali cartacei, tra cui diplomi al valore, lettere contenenti ordini firmati dal Generale, encomi ufficiali, corrispondenza tra prigionieri e fotografie d’epoca.
Le Armi
Durante la spedizione del 1867, i garibaldini impiegarono armi di diverso tipo, dalle più tradizionali a pietra focaia a quelle a capsula, molte delle quali riadattate. Nella collezione spiccano un fucile chassepot di fabbricazione francese e un Rolling block belga, in uso alle truppe pontificie a partire dal 1868. Entrambi sono modelli a retrocarica. In totale, la sezione conta circa 30 armi da fuoco tra fucili e pistole, tutti sottoposti a meticolosi interventi di restauro conservativo.
Tra le pistole si trovano esemplari Lefaucheux, pezzi a capsula, a pietra focaia e altre armi adattate. Di particolare pregio anche le armi bianche, come le sciabole da ufficiale piemontese (modello 1858), le spade da ufficiale pontificio e diverse baionette. Non mancano munizioni originali: palle di fucile Minié e Nessler, oltre a proietti di artiglieria sia franco-pontificia (tipo la Hitte) che pontificia (sferici, per artiglieria a canna liscia).
I Tessuti
Di notevole rilievo è anche la collezione di tessuti, in particolare le camicie rosse, simbolo iconico del garibaldinismo, presenti in numero di 30 esemplari. Esse rappresentano diversi periodi storici, dalla seconda guerra d’indipendenza italiana fino al conflitto greco-turco. A partire dal 2017 è stato avviato un programma di restauro volto a recuperare e valorizzare questi manufatti. Molte camicie sono corredate dal rispettivo chepì e, nel caso degli ufficiali, dalla fascia azzurra. Due esemplari conservano anche i pantaloni originali restaurati. Un oggetto di grande interesse, seppur non direttamente riconducibile all’universo garibaldino, è la cravatta autentica di Giuseppe Mazzini, indossata in occasione di riunioni massoniche.
Le Medaglie
Le medaglie esposte integrano e completano il racconto delle gesta garibaldine, fungendo da testimonianza tangibile delle battaglie e delle campagne risorgimentali. Anch’esse sono state restaurate per preservare la duplice componente materiale: tessuto e metallo. Le medaglie istituite con regio decreto del 1865, raffiguranti Vittorio Emanuele II, sono spesso accompagnate da fascette con foglie di alloro, indicanti le specifiche campagne a cui ciascun milite prese parte.
Cosa vedere nei dintorni del Museo
Oltre alla città di Roma, vi consigliamo di visitare il Castello di Fiano Romano e il borgo antico e la vicina Riserva di Nazzano, Tevere – Farfa. All’interno oltre alla magnifica e rigogliosa natura si potranno visitare i centri di Torrita Tiberina e Nazzano dominato dal bel Castello Medievale.
Tra i borghi segnaliamo: Isola Farnese, Sant’Angelo Romano, Marcellina e Palombara Sabina con il suo maestoso Castello Savelli.
Da non perdere sono le splendide città fantasma e castelli abbandonati di Castiglione vicino Palombara Sabina, Marcellina Vecchia o (Castrum Marcellini) e Stazzano Vecchio.
Infine invitiamo a scoprire l’affascinate Abbazia di San Giovanni in Argentella, antico luogo di culto perso nelle campagne tra Palombara e Sant’Angelo Romano.
Orari di Visita
Sabato: 15.00 – 19.00
Domenica: 9.00 – 13.00
Prezzi del Biglietto
Individuale: 3,00 € a persona (gratuito per i residenti a Mentana).
Integrato con MuCaM: 5,00 € a persona
Informazioni Turistiche
Museo Garibaldino – MuGa
Comune di Mentana
Via della Rocca, 2 – 00013 Mentana (RM)
Tel: +39 09.69.09.69.407 – 431
Sito Web del Comune
Sito Web della Pro Loco
Pagina Facebook Polo Culturale di Mentana
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Testo e Foto fornite dal MuGa © Riproduzione vietata | Copyright