Castello Cantelmo ad Alvito

Cosa vedere e cosa visitare al Castello Cantelmo

Il Castello Cantelmo sorge sulla cima del Monte Albeto, l’alta collina rivestita di uliveti alle cui pendici è arroccata Alvito. Domina, in posizione panoramica, tutta l’Alta Val di Comino. Raccontare la storia di questa ridente cittadina e del suo maniero significa ripercorrere la storia dell’incastellamento della piana cominense.

La visita alle rovine del Castello Cantelmo può forse deludere per la scarsa valorizzazione del luogo, che meriterebbe senz’altro una maggiore considerazione, ma resta assai interessante per la maestosità dell’edificio e per la suggestione degli scorci che si creano fra questo, le stupende montagne marsicane e la sottostante Val di Comino.

Castello Cantelmo ad Alvito © Luca Bellincioni | Lazio Nascosto
Castello Cantelmo ad Alvito © Luca Bellincioni

Il Castello Cantelmo nella storia

Mentre Alvito risalirebbe ad antichissimo insediamento sannita, poi divenuto colonia romana con il nome di Cominium (III sec. a. C.), l’edificazione di un primo fortilizio medievale ci porta alla fine del XI secolo, ad opera probabilmente dai Conti dei Marsi, casato di stirpe longobarda. Essi diedero il via al primo nucleo dell’attuale frazione di “Castello”, posta in pozione ben difendibile.

Intanto l’area della città romana andava spopolandosi, sostituita da miseri villaggi sparsi nelle campagne. Questi erano costituiti da case raggruppate attorno qualche chiesetta, alle strette dipendenze della potente Abbazia di Montecassino. Passato poi ai Conti d’Aquino grazie ad una concessione da parte degli stessi monaci benedettini (ma le notizie a riguardo non sono certe), il Castrum Albeti divenne una vera e propria cittadella militare, che, pur d’esigue dimensioni, vantava una struttura urbana razionale e piuttosto articolata, con ben tredici porte d’accesso; la rocca si presentava già allora imponente e ben munita di armi, baluardo di confine del Regno delle Due Sicilie, facente parte di una rete di fortificazioni voluta dal sovrano Ruggero II.

Il Castello Cantelmo dopo il terremoto del 1349

Tuttavia, nel 1349 un violento terremoto portò al crollo del borgo fortificato e del primitivo castello, sotto le cui macerie perì l’intera famiglia dei D’Aquino, rappresentata all’epoca da Adenolfo III. Subentrati i Cantelmo (imparentati con i D’Aquino e sostenuti dagli Angioini), questi, nella persona del Conte Rostaino, avviarono immediatamente la ricostruzione dell’oppido e del maniero, affidata al maestro Londolfo: i lavori (che a fasi alterne sarebbero continuati per più di un secolo), portarono alla nascita di una vera e propria fortezza, la quale si presentava come un capolavoro di architettura militare. Tale magnificenza coincise col periodo di massimo splendore di Alvito, che si ripopolò enormemente, arrivando a più di diecimila abitanti e divenendo una sorta di “capitale” per l’intera Val di Comino e per il vasto regno che i Cantelmo si stavano ritagliando fra Lazio, Abruzzo e Campania.

La visita al Castello Cantelmo

La cinta muraria e i torrioni

Oggi, del Castello Cantelmo rimane in piedi la spessa cinta muraria che cinge la pianta trapezoidale, mentre si presentano in vario stato i possenti torrioni posti agli angoli del perimetro, di cui quello a sud-est conserva tracce della merlatura. Salendo da Alvito, si vedono resti di mura protese a valle, verso la cittadina, residuo, probabilmente, della ristrutturazione dei Cantelmo, alla quale del resto va fatto risalire l’attuale aspetto del fortilizio, come attestano le tracce, sul lato Ovest, dello stemma familiare, che reca l’immagine di un leone.

Il mastio e le sale

Dal cortile principale interno, dove si possono notare aperture a rosone e a monofore, spicca il corpo relativo alla prima fase di ricostruzione. Questa è riconoscibile dalle torri quadrate anticamente collegate tra loro da camminamenti di ronda. Quest’area, forse, ospitava la sala centrale del castello vero e proprio. Qui vi erano le dimore nobili e le sale di rappresentanza, poste nella zona a sud verso la piana cominense.

Di fatto, prima dei crolli avvenuti nel Dopoguerra esisteva un ampio salone interno con volte gotiche, ora andato perduto. Solo appena percettibile è invece il fossato, che anticamente circondava la fortezza quattrocentesca. Nulla invece rimane degli ambienti riservati alla guarnigione. In ogni caso, le cronache medievali attestano che il fortilizio disponesse di numerosi accorgimenti architettonici tesi a far cadere in trappola gli assedianti. Questi, infatti, una volta penetrati nel primo circuito murario, si sarebbero trovati chiusi in una struttura concentrica. Ovviamente con scarse possibilità di battere in ritirata.

Come visitare il Castello Cantelmo

Orari di Visita: La visita al Castello Cantelmo è libera e non è regolata da orari. Giunti alla frazione Castello per via intuitiva si visita la struttura, parzialmente restaurata.

NB. Per tutti coloro che vogliano intraprendere l’esplorazione del castello avvertiamo che la visita è libera e non si avvale di una guida che vi possa accompagnare lungo il percorso. Quindi oltre alle indicazioni che noi dello staff di lazionascosto.it possiamo dare, è doveroso informarsi presso gli organi competenti dei vari luoghi per accertarne la possibilità di accesso. Occorre prendere questi accorgimenti per non imbattersi in sgradevoli incidenti che non solo rischiano di rovinare la gita ma di mettere a rischio la stessa incolumità di chi decide di recarsi in luoghi come questo ad accesso libero.

Cosa vedere nei dintorni di Castello Cantelmo

Dopo una passeggiata nelle graziose frazioni di Castello e Sant’Onofrio, si consiglia una visita ad Alvito, cittadina interessante per la ricchezza di tradizioni artigianali (ferro battuto, panieri in vimini, ricamo, pizzo e merletto) e di prodotti tipici, fra cui spiccano i torroni di pasta di mandorle ricoperti di cioccolato fondente, un dolce risalente addirittura alla fine del XVIII secolo. Quanto ai monumenti, vanno citati almeno il Palazzo Ducale, il Convento di San Nicola, la Parrocchiale di San Simeone, la pittoresca Casina Ferrante e l’antica chiesa rurale di Santa Maria del Campo. Dai vari belvedere, inoltre, si gode un panorama incantevole sulla vallata sottostante, tutta coltivata, e sui Monti del Parco Nazionale d’Abruzzo, con le loro alte e scenografiche vette, candide per molti mesi dell’anno.

Notevoli, nei dintorni del Castello Cantelmo, sono anche il grazioso borgo di Campoli Appennino da dove si può raggiungere la Fossa Maiura. Questa è un’enorme dolina carsica che dà vita alle sorgenti del Fibreno. Non lontano è infine San Donato Val di Comino, uno dei centri più accoglienti e meglio conservati della Val di Comino. Dominato dai resti di una rocca, il borgo è raggiungibile per una strada che attraversa una splendida campagna. A tal proposito, si può abbinare alla visita al Castello Cantelmo quella al poderoso Castello di Vicalvi. Questo è facilmente raggiungibile prendendo la strada in direzione di Sora. Nei pressi, da non perdere il magnifico Lago di Posta Fibreno, tutelato dalla riserva omonima, vero gioiello di una zona tanto ricca di bellezze storiche e naturali, e infine il borgo di Posta Fibreno, distante pochissimi km dal lago. Infine a 24,5 km dal Castello possiamo visitare Isola del Liri, noto centro turistico della zona grazie alle sue Cascate nel centro storico e al Castello Boncompagni-Viscogliosi che domina la Cascata grande.

Informazioni Turistiche

Comune di Alvito
Piazza Marconi, 1 – 03041 (FR)
Tel. +39 0776.51.01.01
Sito Web del Comune

Lazio Nascosto © 2022 | Exentia srls Via Isonzo, 94 - 04100 - Latina | C.F. e P. Iva 02854870595 | Iscrizione al Registro delle Imprese REA LT 204642 | Pec exentiasrls@pec.it