Porto Clementino o Gravisca a Tarquinia

Cosa vedere nell’area archeologica di Gravisca o Porto Clementino

L’area archeologica di Gravisca, meglio conosciuta come Porto Clementino è considerata una delle più importanti della Tuscia. Sorge sul litorale nord del Lazio, a circa 6 km da Tarquinia. Le prime tracce di presenza umana nella zona di Gravisca risalgono al VI secolo a.C. quando iniziarono a stabilirsi i costruttori di quello che sarebbe diventato il porto di Tarquinia. 

Durante il periodo di dominazione etrusca, infatti, fu un fiorente porto utilizzato soprattutto per favorire gli scambi commerciali con le altre potenze economiche del Mediterraneo orientale. Dopo essere stata sottomessa a Roma divenne un’importante colonia marittima e ricoprì questo ruolo fino al periodo delle invasioni barbariche.

Porto Clementino o Gravisca a Tarquinia (VT) | Lazio Nascosto

La visita a Porto Clementino

L’edificio più rilevante costruito nell’area fu il santuario emporico greco, ovvero un lungo di culto religioso con rilevanti funzioni commerciali. Qui si veneravano tre divinità femminili: Era, Afrodite e Demetra. All’arrivo dei romani nel 281 a.C., il santuario smise di essere attivo. Successivamente, nel 408, i Visigoti di Alarico, saccheggiarono l’intera zona, dando inizio al lento ed inesorabile abbandono del porto.

Tra il 1969 e il 1979 furono compiuti gli scavi più importanti che permisero di riportare alla luce buona parte dell’insediamento romano e l’originale struttura del periodo etrusco. Come già accennato fu proprio la scoperta del santuario il momento culminante della campagna di scavi effettuati nella zona. L’edificio venne realizzato tra il 600 a.C. ed il 580 a.C. In origine la base era a pianta quadrata di 25 metri per lato; successivamente, tra il 480 a.C. ed il 470 a.C., il santuario venne ampliato e la sua base fu trasformata in quella rettangolare di 27 x 15 metri e fu creata una piazza antistante.

Durante gli scavi a Gravisca, furono ritrovati importanti reperti archeologici come il kantharos di Exechias, pregevole ceramica attica del VI secolo a.C., assieme ad una dedica ad Apollo Egineta. Oltre alle numerose ceramiche attiche rinvenute presso il santuario, è stata portata alla luce anche una domus patrizia di età imperiale, con annesse delle terme; nel cortile è stato scoperto un piccolo tesoro costituito da 147 solidi del V secolo.

Come visitare Gravisca

La visita al sito archeologico di Gravisca o Porto Clementino è libera. Tuttavia è doveroso informarsi presso gli organi competenti del luogo per accertarne la possibilità di accesso. Occorre prendere questi accorgimenti per non imbattersi in sgradevoli incidenti che non solo rischiano di rovinare la gita ma di mettere a rischio la stessa incolumità di chi decide di recarsi in luoghi come questi, ad accesso libero.

Informazioni turistiche

Comune di Tarquinia
Piazza Giacomo Matteotti, 6
N° verde: 800 311 040
Sito Web del comune

Ufficio informazioni accoglienza turistica
Barriera San Giusto
Tel. +39 0766.84.92.82

Associazione Pro Tarquinia
Via Guglielmo Marconi 13a -13b
Tel. +39 0766.85.60.97

Cosa vedere nei dintorni di Gravisca

Per completare la gita all’area archeologica di Gravisca è senz’altro consigliabile la visita alla vicina Tarquinia e alla sua bellissima necropoli. Sempre nei dintorni è possibile raggiungere Tuscania, proseguendo lungo la strada per Tarquinia. Segnaliamo anche Blera e Barbarano Romano, raggiungibili con pochi minuti d’auto. Spostandoci verso sud, invece, interessante è la visita a Tolfa e alla Rocca Frangipane.

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