La Rocca da Capo d’Acqua

La Rocca da Capo d’Acqua: Introduzione al percorso

Andata: Da San Donato Val di Comino – Capo d’Acqua per la Valle Carbonara, il Valico di Schiena d’Asino, il Rifugio Pesco di Jorio e il Picco La Rocca.
Ritorno: per il Monte Pietroso, il Valico di Monte Tranquillo e il Vallone del Peschio

Questo percorso, lungo ma mai troppo faticoso, permette di visitare in modo completo e appagante questa poco conosciuta parte di PNA del versante laziale. Il raggiungimento di ben cinque elevazioni (Balzo dei Tre Confini, Picco La Rocca, La Rocca, Monte della Strega e Monte Pietroso) rende l’itinerario oltremodo vario e piacevole nonostante il continuo saliscendi.

Un po’ monotona nella parte iniziale, la lunga camminata di fondovalle ci offre numerosi colpi d’occhio sulle bellissime faggete che coprono gli scoscesi versanti che chiudono il Vallone Capo d’Acqua e la Valle Carbonara. Di notevole interesse sono inoltre i valloni glaciali che scendono sulla conca di Pescasseroli ben visibili dalla cresta sommitale.

La Rocca da Capo d'Acqua | Escursioni, Sentieri e Trekking nel Lazio
La Cresta de La Rocca

Così, alla prima parte dell’itinerario completamente in valle, segue, una volta giunti in quota, una delle più spettacolari cavalcate di cresta possibili sull’Appennino Laziale da dove si può ammirare, con un panorama a 360°, tutto il territorio della Marsica.

Descrizione del Percorso

Sulla strada che collega Sora al valico di Forca d’Acero, al km 12.800 in corrispondenza di una grande curva s’imbocca sulla sinistra (provenendo da Sora) una stradina che giunge al punto d’accesso Q del Parco Nazionale d’Abruzzo (Capo d’Acqua, 929 m). Da qui si continua a piedi per una comoda mulattiera lungo il fondovalle e si raggiunge brevemente la località Pantano (sentiero Q2 del PNA). Seguendo sempre la mulattiera si entra nel vero e proprio Vallone Capo d’Acqua che termina in corrispondenza di un fontanile.

Il fontanile si trova in fondo al vallone, sulla sinistra, mentre noi percorriamo la valle una ventina di metri più in alto. Poco oltre si incontra il Rifugio Simoncelli (il nome non è specificato sulla carta IGM) e si entra nella Valle Carbonara (1218 m, 0.30 h). Si percorre tutta la valle, sempre con gradevole percorso, fino ad un bivio (non ben visibile) in corrispondenza di una diramazione del vallone (1465 m, 0.30 h/ 1.00 h). Il sentiero di destra sale direttamente al Rifugio di Jorio. Il nostro itinerario, invece, segue la valle principale in direzione N-NO puntando dritto al Valico Schiena d’Asino.

Verso la Cima de La Rocca

Il raggiungimento del valico richiede un po’ di ripida salita, ma in compenso breve e tutta sotto bosco. Dal valico (1709 m, 0.30 h/ 1.30 h, non nominato nella carta IGM), avendo alle spalle la Valle Carbonara. Si piega nettamente a destra e si percorre il piacevole Prato di Jorio dove incontriamo l’ultima zona boschiva della nostra escursione. Oltrepassato il Prato di Jorio siamo in vista delle caratteristica cima del Balzo dei Tre Confini (1839 m). La si raggiunge brevemente scendendo ad un piccolo intaglio e poi salendo per facili roccette. Il panorama spazia sul sottostante Vallone di Jorio e sulla Conca di Pescasseroli. Dal Balzo dei Tre Confini inizia la parte discendente del nostro anello così da avere la bussola orientata ora in direzione S-SE.

La prima tappa è il Rifugio di Jorio (o Rifugio Pesco di Jorio, 1830 m, 0.30 h/ 2.00 h) raggiungibile dal Balzo per un comodo sentiero. Oltrepassato il rifugio inizia la lunga cresta spartiacque tra Lazio ed Abruzzo che ci permetterà di toccare quattro cime: Picco la Rocca, La Rocca, Monte della Strega e Monte Pietroso (sentiero C5 del PNA). Un percorso a saliscendi, ma mai monotono, ci fa apprezzare dall’alto il selvaggio Vallone Pesco di Lordo. Lo possiamo ammirare alla nostra sinistra quando si è già in vista dell’erbosa cima di Picco la Rocca (1869 m, 0.45 h/ 2.45 h). Si oltrepassa questa prima elevazione e senza abbandonare la cresta si giunge in breve sulla cima de La Rocca meta della nostra gita (1924 m, 0.25 h/ 3.10 h).

Itinerario di discesa

Superata la cima de La Rocca quasi senza accorgersene si giunge sulla cima del Monte della Strega (1909 m) da dove è già visibile il Monte Pietroso (1876 m). Da qui il sentiero diventa meno comodo ma sempre piacevole perché permette di godere di un notevole panorama sul vicino Monte Tranquillo e su tutte le principali cime di questa parte del parco. La discesa al Valico di Monte Tranquillo non pone grandi difficoltà, ma ha bisogno certamente di un po’ d’attenzione.

Dal valico (1673 m, 1.00 h) si scende ripidamente nel Vallone del Peschio avendo sempre ben in vista il fosso che lo denota (sentiero Q3 del PNA). Quando il vallone inizia a farsi più digradante siamo giunti in prossimità del punto di partenza, in località Pantano (1.00 h/ 2.00 h). Ancora pochi metri e saremo giunti al punto d’ingresso Q del PNA.

Scheda Tecnica

Dislivello complessivo: 1130
Tempo andata: 3.10 ore
Tempo ritorno: 2.00 ore
Difficoltà: E+
Segnaletica: segni rossi e del PNA
Luogo di partenza: raggiungibile con auto e pullman

Coordinate GPRS

La Rocca
41°46’27.9″N 13°44’52.1″E

Mappa (Cima de La Rocca)

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